La fioritura dei papaveri tra la Piana di Navelli e la Valle del Tirino in Abruzzo
- 22 feb 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 23 giu 2024
Prendi un giorno di primavera... di luce, di sole e di colori. Prendi i paesaggi incontaminati d'Abruzzo e lasciati trasportare dalle emozioni che questi luoghi straordinari sono in grado di trasmettere. Ora hai tutti gli ingredienti per vivere un'esperienza davvero unica e portare dentro te un ricordo che resta.

Confine meridionale del Parco Nazionale del Gran Sasso... percorrendo la valle del Tirino ed attraversando la piana di Navelli, il panorama dintorno in questo periodo dell'anno è un'autentica distesa colorata che colpisce in pieno gli occhi del visitatore. Borghi medievali, piccoli castelli e chiese agresti fanno da cornice ad un paesaggio in cui sono i colori a diventare protagonisti. Nel mese di maggio, quando la stagione primaverile è ormai nel pieno, la fioritura dei papaveri assume in queste zone una vastità ed un'abbondanza come in pochi altri luoghi, con proporzioni tali da lasciare a bocca aperta.

La sensazione è quella di trovarsi all'interno di una strofa della nota canzone di De Andrè...
Il verde dell'erba ed il rosso di questo semplice quanto bellissimo fiore sono i colori predominanti del paesaggio dintorno. I borghi di Navelli, Capestrano ed Ofena si affacciano su vaste distese di papaveri ed orzo. Qui il colpo d'occhio è assolutamente fuori dall'ordinario, invitando il visitatore a tuffarsi dentro un mare di petali rossi. La sensazione è quella di trovarsi all'interno di una strofa della nota canzone di De Andrè...
Sapevi che...
Il fiore del papavero (Papaver Rhoeas) perde i suoi petali dopo appena un giorno, ma una singola pianta, nell'arco di un'intera stagione, può produrne anche diverse centinaia in successione. Il motivo di una così numerosa infiorescenza è dovuto al fatto che la breve durata del fiore difficilmente porta con sè il tempo per l'impollinazione. In questo modo la pianta cerca di compensare questo limite temporale producendo molti fiori ed assicurarsi ugualmente lo sviluppo.

Il papavero era considerato dai greci antichi e dai romani come un fiore sacro a Venere con cui la Dea veniva spesso raffigurata. Esso era inoltre simbolo di fecondità da cui ne derivò l'uso nell'antichità di incoronare gli sposi con ghirlande di papaveri. "Magnae fecunditatis symbula sunt” scriveva il filosofo romano Porfirio vissuto nel 3° secolo d.c..
Successivamente, in epoche più recenti, questo fiore è divenuto simbolo e memoria dei soldati caduti in battaglia nei conflitti mondiali che infuocarono il Novecento. I papaveri erano infatti parte del paesaggio lungo il fronte occidentale durante le grandi guerre del secolo passato. E così, grazie anche al suo colore rosso vivo, esso è diventato in Europa e nel mondo Anglosassone simbolo del sacrificio e del sangue dei soldati caduti per la pace e la libertà.

Dai prati aperti di campagna ai giardini di città, dai bordi delle strade al tracciato delle ferrovie... il papavero cresce ovunque senza alcun timore, nè bisogno di dover chiedere il permesso. Dal nord Europa al nord Africa, dal Portogallo al Medio Oriente è l'assoluto protagonista di ogni primavera.
Un fiore semplice e libero, forte ma delicato. Che attrae lo sguardo e conquista il cuore, che cresce ovunque senza bisogno di nulla. Come ovunque dovrebbero crescere quei valori di pace e libertà di cui ne è insieme simbolo ed orgogliosa memoria... e come tali lo accompagneranno sempre.




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